Via del gendarme

Ovvero salita per versante Est di Thima da la Meda (2302 m)

Mi piacciono le linee sulle montagne siano esse cenge, creste o canaloni. Quando ho visto quella rampa (la più alta nella foto qui sopra) sulla parete Est di Thima da la Meda, ho subito desiderato di salirla.

Sapevo che poteva essere troppo impegnativa per me, ma confidavo nelle opportunità che, per la sua complicata morfologia, riserva la montagna.

All'attacco della rampa ho trovato un torrione sghembo che nelle guide di montagna si usa chiamare gendarme. La giacitura degli strati del gruppo Caserine-Cornaget è all'incirca sui 50 gradi, ma questa rampa di Thima da la Meda supera i 60 gradi di inclinazione.

La Forcella delle Pregoiane salendo la rampa.

Placche solcate da canalini si lasciano salire con facilità.

Mi allontano sempre più dal gendarme.

Sto per raggiungere il punto dove la rampa sembra terminare.

In effetti la rampa termina quando interseca un canalone (lo vedi bene se guardi la prima foto di questo post). La cengia prosegue oltre il canalone, stretta e non percorribile e, comunque, oltrepassare il canalone non è possibile. Questi sono i momenti delle decisioni. Tornare indietro? Provare a salire dove si puo? E se poi non si passa?

In questi frangenti viene in aiuto la Natura con le sue grandi risorse che ti insegna a sfruttare ogni minima possibilità. E ci si deve mettere in movimento verso l'avventura con serenità e concentrazione fidando nelle proprie capacità.

Così ho trovato un camino incassato che ho preso dopo aver salito una paretina molto esposta sul canalone (secondo più). Sopra il camino, una cengia mi ha riportato verso il canalone che qui è possibile attraversare. La parete sopra la cengia strapiomba ed è troppo bassa per strisciare sotto (il classico passo del gatto). Ho dovuto quindi tenere i piedi sulla cengia afferrare con le mani un paio di belle maniglie piene di Campanule di moretti, sporgere la schiena verso il vuoto e superare i quattro metri di traverso (passaggio di terzo).

Sono riuscito a salire lungo il canalone per un tratto.

E poi l'ho lasciato per prendere quella ruga sulla destra nella foto qui sopra, che è una fessura con erba sul fondo e, dalle ghiaie sopra la ruga, sono salito in cresta tra le quote 2238.0 e 2289.4 (vedi Foglio CTNR 1:5.000 Monte Cornaget).

Conclusione: questa volta devo dire che non ho salito la montagna, bensì che la montagna mi ha permesso di salire.